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La Roma che non ti aspetti: il mistero della “Porta Magica”

Roma città dalle mille sfaccettature. Da qualunque angolazione la si guardi e qualunque sia la definizione che le si voglia dare, Roma non smette mai di stupire. La sua storia millenaria è impressa nel tessuto urbano della città, che intreccia sapientemente miti e leggende, misteri e curiosità. Così, a pochi passi dalla stazione Termini, incastonata nel muro dei giardini in Piazza Vittorio, troviamo una delle poche testimonianze al mondo di monumento alchemico, la cosiddetta “Porta Magica”.

Nota anche come Porta Alchemica o Porta dei Cieli, la “Porta Magica” è l’unico resto di quella che un tempo era la famosa Villa Palombara. Ma per comprendere al meglio il fascino di questo monumento, dobbiamo ripercorrerne la storia. Siamo nella seconda metà del 1600: il marchese di Pietraforte, Massimiliano Palombara, appassionato alchimista e intimo confidente della regina Cristina di Svezia, decide di far edificare una sontuosa villa di cui oggi è rimasta solo una misteriosa porta.

Intorno ad essa e ai suoi simboli misteriosi, circolano numerose leggende. La più nota, giunta a noi grazie ai racconti di Francesco Girolamo Cancellieri, narra di un pellegrino che, ospite del marchese, cercò nei giardini della villa Palombara una pianta in grado ricreare la pietra filosofale. Non sappiamo se la ricerca del pellegrino ebbe esito positivo: quello che sappiamo, è che il mattino seguente egli fu visto scomparire attraverso una porta lasciando dietro di sé pagliuzze dorate. Il marchese tentò invano di recuperare le varie formule alchemiche ma senza successo: per questo motivo fece incidere le formule su ognuna delle cinque porte della sua villa nella speranza che un giorno qualcuno sarebbe riuscito a comprendere le istruzioni per realizzare la pietra filosofale. Delle cinque porte, solo una è sopravvissuta all’azione implacabile del tempo, ed è ancora oggi visibile quasi in perfette condizioni.

Intorno al XIX secolo, la porta venne trasferita nei giardini di Piazza Vittorio, a poca distanza rispetto alla sua posizione originale. Inoltre, ad essa furono affiancate due state davvero curiose, raffiguranti secondo gli studiosi il dio Bes, divinità egizia della guerra. Dei simboli incisi nel marmo della “Porta Magica” sappiamo davvero poco: le formule alchemiche ivi incise sono di tradizione classica, mentre i simboli lungo gli stipiti della porta raffigurano la sequenza dei pianeti e la loro associazione con i corrispondenti metalli. 

Ma l’elemento che desta sicuramente maggiore curiosità è la frase palindroma Si Sedes Non Is (se siedi non vai) che letta invece nell’altro verso si trasforma in Si Non Sedes Is (se non siedi vai) ed è incisa sulla soglia della Porta.

Comprendere il messaggio segreto nascosto tra le incisioni della porta è oggi una delle attività preferite dai visitatori, che ogni giorno restano affascinati e incuriositi dal monumento. Il fascino e il mistero della Porta, la cui vera storia ci resta sconosciuta, alimentano ancor di più le ipotesi dei curiosi affascinati dal mistero irrisolto. 

Una tappa dunque imperdibile se siete alla ricerca della formula per creare la pietra filosofale!

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Giada

Appassionata di viaggi e di travel design, ama scoprire e raccontare i tesori nascosti e gli itinerari inaspettati sia in Italia che all'estero.

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